giovedì 3 settembre 2015

Comunicato in occasione di Muris in Festa

Ancora grazie.
Per provare a fare quello che ci siamo prefissati tra i nostri obiettivi, abbiamo bisogno di fiducia, di ricevere incoraggiamenti concreti che a Muris, soprattutto in occasione della sagra di paese, riceviamo da sempre. Per noi ripresentarci in questa occasione è come ricaricare l’energia delle nostre batterie.
Il risultato? 4 cisterne costruite con la solidarietà di gente umile e semplice, che lavora e risparmia, che non si dimentica di quello che ha sofferto in passato e di quella che oggi continua a sopravvivere con pene e sacrifici nel resto del mondo.
Ogni giorno riceviamo insistenti notizie di guerre, di carestie e di migrazioni epiche e interminabili che attraversano i nostri paesi europei.
Anche da Muris sono partiti in tanti a cercar fortuna fino a 40-50 anni fa, chi in Europa chi attraversando oceani. Che strazio per le famiglie e il tessuto sociale di piccole comunità che si laceravano.
Siamo partiti da questa considerazione, perché quest’anno il progetto ha avuto come destinazione la Provincia di Salta nel nord dell’Argentina, dove siamo stati ospiti delle nuove generazioni di friulani,  alcuni i cui bisnonni erano partiti già dal 1872 ed altri figli di emigrati subito dopo la seconda guerra mondiale, periodi nei quali nella nostra patria si produceva  miseria ed emigrazione.
E quest’incontro è stato davvero piacevole ed emozionante. Dopo tanto tempo, solo con qualche persona anziana siamo riusciti a scambiare alcuni pensieri in lingua friulana, per me un piacere unico e di autentica commozione. Ma è stato ugualmente bello trovare nelle nuove generazioni lo stesso spirito, lo stesso senso di responsabilità e serietà nel lavoro, nell’assumersi impegni e divisione dei compiti, il che ci ha permesso di operare con facilità e velocità, “cun snait” si dice in friulano, e a distanza di 4 e anche 5 generazioni possiamo considerare il fatto che  ”  la sclese no je lade lontane dal cioc”.  Contattato il Fogolar furlan di Salta, la nostra fortuna è stata anche quella di aver conosciuto due persone che  lavoravano con merito all’interno del Ministero dei Diritti Umani. In questo modo abbiamo avuto l’onore di essere presentati al cospetto della Ministra  Marianela Cansino e dei suoi funzionari che hanno valutato il
progetto Aghedelcil_Aguadelcielo. Abbiamo avuto la soddisfazione di vederlo approvato, pubblicato ai media durante una conferenza stampa e messo in pratica nella seconda settimana della nostra permanenza, costruendo  la prima cisterna dimostrativa per una scuola elementare che aveva necessità di una riserva di acqua in una zona della montagna andina del  Comune di Chico ana, a due ore di viaggio dalla capitale di Salta. 
La Provincia di Salta è molto grande (solo il suo territorio copre poco più di mezza Italia), e la sua natura presenta vaste zone poco coltivabili, soprattutto in certi mesi dell’anno i terreni soffrono per  la siccità ed altri per l’abbondanza di piogge concentrate  che devastano il territorio: il Chaco Salteño è una di queste. Per resistere sono sati aperti vari tavoli di esperti per cercare soluzioni che possano arginare il problema e limitare  l’abbandono da parte della popolazione dalle zone rurali. Mantenere una scorta di acqua è una delle prime
necessità. Ma se le soluzioni non sono semplice ed economiche, alla portata di tutti,  alla gente che vive con bassi redditi nonostante il costo elevato della vita, non gli resta altra alternativa se non la migrazione.
Il Ministero dei Diritti Umani avendo tutto l’interesse a risolvere il problema, ha colto al volo l’occasione della nostra proposta per provare a metterla in pratica. Ci ha così mandato tre coppie di muratori, precedentemente contattate, provenienti da tre comunità differenti del Chaco per venire a partecipare al corso di formazione consistente nella costruzione della cisterna a San Martin di Chico ana.  
Lunedì 2 febbraio iniziavamo a preparare il cantiere e dopo un viaggio di oltre 400 km sono arrivati Juan, Claudio Sergio, Ramon, Rodolfo e Richard. Persone semplici  e interessate a imparare, volenterose e operose anche quando il lavoro si faceva più faticoso. Insieme abbiamo lavorato, mangiato, ma anche giocato a carte la sera e dormito la notte. Il tutto è stato condiviso sotto l’ottima organizzazione dei funzionari e dei collaboratori del Ministero che ci venivano a visitare giornalmente, portandoci viveri e attrezzature. La signora Graciela della comunità andina locale ci veniva a preparare i pasti nella cucina delle scuole momentaneamente chiusa essendo i bambini in quel periodo  a casa in vacanza. Ci siamo trovati proprio bene in mezzo ad un ambiente dalla natura coinvolgente e tanta organizzazione,  per la quale il nostro ringraziamento è rivolto particolarmente a  Pablo Del Pin e Fernando Martinis. Nella giornata di giovedì abbiamo
ricevuto la presenza della stampa, ma nel pomeriggio un violento temporale ci ha obbligato a fermare i lavori esterni e a rifare una parte degli elementi in calcestruzzo andati  distrutti all’esterno. Pazienza, non ci siamo fermati e tanto meno demoralizzati. Il giorno successivo sotto un sole splendente abbiamo ricevuto la visita della Ministra accompagnata da Gianfranco Martinis, presidente dal Fogolâr Furlan di Salta, proprio quando eravamo impegnati innalzare le pareti della cisterna. Ricevuto il plauso da parte dell’Autorità Ministeriale e la volontà politica ad implementare il progetto, io ho pubblicamente aggiunto la mia promessa ad impegnarmi per garantire a raccogliere altri fondi per la costruzione di ulteriori tre cisterne, per ciascuna delle comunità da cui i tre gruppi di lavoro provenivano. Abbiamo ascoltato anche il Presidente del Fogolâr Furlan che commosso ha ringraziato me assieme alla comunità di Muris per la solidarietà
offerta alla popolazione andina locale con questa costruzione, ricordando anche il loro impegno di migranti friulani a Salta nella raccolta fondi durante il terremoto del 1976 in Friuli. Potete immaginare il piacere che tutti abbiamo ricevuto: sono visite che fanno bene e alleviano la fatica, oltre a stimolare a lavorare con ancora più lena e passione. Tutti hanno fatto la loro parte dimostrando interesse nell’imparare i particolari e curando i vari dettagli. Sabato 7 di febbraio alle tre del pomeriggio consegnavamo le chiavi del lucchetto della porticina d’entrata alla cisterna ultimata. Ci siamo salutati con abbracci lunghi, alcuni si sono commossi come il sottoscritto. Tutti hanno ricevuto un certificato di partecipazione e di abilitazione all’esercizio.

Una volta rientrati nella città di Salta ed ultimati i conteggi che abbiamo posto al vaglio dei funzionari, siamo stati invitati ad una conferenza stampa alla presenza della Ministra Cansino nella quale ha apprezzato il lavoro svolto, la contabilità delle spese e la economicità del progetto, garantendo l’impegno ad implementare il progetto nelle zone in cui la siccità diventa sempre più frequente e difficile da gestire a causa dei cambi climatici in corso negli ultimi decenni.
In queste settimane di  settembre 2015, adesso che la stagione è più favorevole per la costruzione, inizieranno i lavori sotto la coordinazione del Ministero che per queste opere ha incaricato Pablo Del Pin per l’organizzazione logistica e i trasporti, per curare la qualità e l’acquisto di materiali, oltre a tenere in ordine i conteggi di spesa. I maestri dei cantieri saranno gli stessi che hanno partecipato al corso. Meglio di così! Per noi tutta manna dal Cielo !!
Ma il primo grazie lo rivolgo ora a tutta la gente di Muris ed a quella che partecipa a questa festa che con la sua attenzione e solidarietà ci ha permesso di realizzare il progetto  Aghe dal cîl  in Argentina.
Noi  continueremo a essere presenti durante la festa, ricordandovi che la prossime destinazione sarà in Ecuador nella periferia della capitale a Quito. 
Mandi

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